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SEI INCATENATO NELLE TUE CREDENZE?

Cosa sono le credenze limitanti

Ciò in cui credi è  la giustificazione, la spiegazione che dai agli eventi

Il senso che dai al perché le cose accadono  

 

Questo è abbastanza intuitivo: che tua abbia una determinata credenza piuttosto che un altra sarai destinato a vivere una vita molto migliore o drammaticamente peggiore.

Molto spesso (la stragrande maggioranza dei casi) agiamo nel mondo spinti da una serie di credenze,(che siano ingenue stime di probabilità o forme di fiducia) piuttosto che da pensieri ancorati a certezze.

Essere incatenati alle credenze da come conseguenza che non siamo in grado di vedere realmente quello che sta accadendo a noi e agli altri.

MENTE QUANTICA - incatenato nelle credenze

Ma cosa succede nella tua mente quando credi a qualcosa?

E sopratutto qual’è il rapporto tra quello che credi e la realtà che vivi?

Prova a rifletterci, quali meccanismi si attivano quando pensi: “Io credo che domani pioverà!” “Credo che lo zucchero faccia male” “bere la tisana fa bene”, “credo in Dio”, “credo nella fisica quantistica” e così via..”?

Le credenze limitanti come svelarle

Ma procediamo con ordine.

La profonda necessità del credere.

Il 98% delle nostre energie quotidiane viene impegnato nell’attività del pensare, non riusciamo a smettere di analizzare ed interpretare qualunque cosa ci accade, ma mentre il pensare richiede l’analisi dei fatti e delle cose, il credere investe invece la speranza e la possibilità che una cosa possa accadere in futuro.

La persone sanno che la propria vita può essere messa in discussione da un qualsiasi evento, sia esso negativo o positivo, quindi “il credere” va a compensare sia il pericolo incombente che il miglioramento auspicabile.

Stiamo parlando del pensiero irrazionale, per meglio dire, “il credere è la parte irrazionale del pensiero”.

credenze

Anche il solo pensare di andare al lavoro prendendo l’auto richiede la credenza che l’auto ci porti dove vogliamo, e anche la scelta dell’auto piuttosto che di un altro mezzo è la conseguenza del nostro credere quale sia il mezzo più funzionale alla nostra esigenza.

Andando oltre lo spiccio, la vastità del credere coinvolge tutti gli aspetti esistenziali, e di norma siamo portati a credere più per fiducia e probabilità, che per certezze o conoscenza.

Crediamo che quella persona sia giusta per noi, che quel lavoro sia remunerativo, che quell’amico non ci tradirà, che quell’auto sia di qualità, che in quel ristorante si mangi bene.

credere in dio

Perché questo accade?

Perchè non sappiamo chi siamo, viviamo nell’ incertezza e la mente ha un bisogno spietato di avere un’identità  e fornirci interpretazioni per permetterci di affrontare la vita.

Sono meccanismi di sopravvivenza che vengono da lontano, nascono con la mente.

Ma il credere ha anche un importante funzione sociale, ci permette di essere “animali da branco” credere in noi e negli altri, ci permette di relazionarci con il gruppo e vivere in società.

Potremmo mai salire su un aereo se non credessimo nel pilota e nella sicurezza del mezzo?

Il Credere ci permette di vivere insieme ed ha permesso l’evoluzione umana.

Ma una credenza, in sostanza è sempre una credenza.

Quante volte hai realizzato che quello in cui credevi era sbagliato?

Quando il compagno ci tradisce, perdiamo il posto fisso, il nostro migliore amico parla male di noi,  l’auto si rompe, all’improvviso cade il nostro castello di certezze esistenziali e l’insicurezza e la rabbia conseguente si sostituiscono alla certezza.

Questa è la dimostrazione che il credere non è la realtà, non è sapere.

Credere è l’incertezza camuffata in certezza.

Così su un terreno così fertile in cui regna la semplice necessità delle persone di essere felici, riescono a proliferare le mode all’ultimo grido in campo di crescita personale, siano queste la PNL, legge d’attrazione e così via.

Ma quello che accade è che finisci per sostituire alle vecchie credenze altre credenze.

scettico-e-credulone - incatenato nelle credenze

Meglio di niente dirai, almeno sei più efficace e positivo, e se lavori bene con questi strumenti puoi crearti una personalità più competitiva e vincente.

Siamo d’accordo, ma il campo dove si gioca la felicità è un altro.

La conoscenza è vedere la realtà oltre l’illusione.

La capacità di mettersi nella testa degli altri è un’arte abusata da molti “guru” online che facendo leva sulla necessità delle persone di essere felici.

Per trasformare una assurdità in una credenza collettiva, basta condirla con pochi elementi:

  1. Accreditarla attraverso una improbabile testimonianza di una persona che ai tuoi occhi occhi appare più “colta”, “esperta” o “intelligente”
  1. Accreditarla da qualche persona che sia assimilabile per conoscenza a voi

A questo punto la mente, come risposta ad una sua incertezza afferma:

“Se uno che ne sa più di me dice che è così, ed uno come me lo ha provato e conferma che è così, allora vuole dire che è una buona soluzione al mio problema.”

effetto_rosenthal - incatenato nelle credenze

Ora la credenza è diventata tua, senza aver verificato se davvero l’esperto era tale e senza aver verificato se la persona simile a voi ha davvero avuto benefici da quella cosa.

Tanto più la credenza è dimostrabile, tanto più è forte e tanto più l’incredibile diventa credibile.

La soluzione: vedere la realtà delle cose.

La capacità di svelare le realtà dall’illusione, in noi e negli altri, dipende dal grado di maturazione e dall’esperienza delle persone ed in aiuto giunge il pensiero che con la sua capacità logico-analitica, può dare un contributo all’individuazione delle credenze più improbabili.

Quindi cosa fare?

credere in se - incatenato nelle credenze

Non è bene che altri a nostra insaputa plasmino le nostre vite! 

Abbiamo visto che il bisogno di credere nasce da uno stato di incertezza interiore, pertanto siamo parlando di uno stato emotivo che genera mentalmente questo bisogno, quindi è bene incominciare a delineare più chiaramente questa emozione ponendoci delle domande.

1.Questa credenza a quale paura o esigenze o incertezze risponde?

  1. Cosa faccio in genere come risposta a questo mio stato emotivo?

3.Quali conoscenze reali ho per valutare la veridicità di quello che mi viene proposto?

  1. la soluzione prospettata attraverso questa credenza è ciò che mi occorre ?
  1. Conosco una soluzione migliore per rispondere a questa mia emozione?

 

Una volta raggiunta una maggiore consapevolezza attraverso queste risposte, un ulteriore passo è Esistere e badare più al sentire che al cercare di comprendere, abbracciare la vita nel qui ed ora con la certezza di essere perché si è parte di un tutto, piuttosto che proiettarsi nell’insicurezza madre di ogni credenza.

Un tempo si credeva che chi si ammalava di peste o lebbra era indemoniato, cosa avvalorata da libri religiosi e praticanti ma adesso si è scoperto che esistono i virus e che essi ne sono la causa!

creduloni -incatenato nelle credenze

La vita ha bisogno di sostanza e questa la si trova non nelle credenze esasperate, ma nel valore che si acquisisce e nella autenticità che si agisce verso se e verso gli altri.

Queste anche sono credenze, ed io le chiamo le credenze buone, quelle che non costano nulla e nulla tolgono in quanto ci evitano rincorse inutili e dispendiose verso un senso improbabile delle cose.

E’ auspicabile una diminuzione delle credenze ed un aumento della conoscenza, perché più aumenti il valore del tuo conoscere e meno avrai il bisogno di crearti credenze compensative, la storia dell’umanità in fin dei conti è una lunga battaglia nella quale la conoscenza spiega fenomeni prima regolati da credenze.

Una domanda:

Questo post è CREDIBILE ?

Io non lo so!

Pensateci !

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