Come vincere la paura: 3 passi per farla svanire


come non avere paura

Come vincere la paura: per affrontare al meglio questo stato d’animo l’arma migliore che hai a disposizione è la conoscenza di te stessa.

La paura va ascoltata non combattuta. Ma cosa è una paura, e cosa è il coraggio? Il coraggio serve per superare la paura?

Essa è una emozione che il tuo inconscio ti fa provare e che in altre parole ti comunica la tua vulnerabilità dovuta ad un disagio emotivo del passato. La troviamo nella maggior parte dei casi, in una richiesta di aiuto inascoltata che ti racconta ancora oggi dell’emozione incontrollabile che provavi da piccolo verso un evento, sia concreto, come ad esempio un rapporto anaffettivo con i propri genitori, oppure esistenziale, ossia, il rendersi conto di non ricevere tutti gli strumenti necessari per poter affrontare da grandi gli eventi emotivi e le difficoltà.

Se hai ancora delle paure, vuole dire che in quel tempo non hai avuto la possibilità affrontare al meglio alcuni aspetti della tua vita.

Si dice che la paura è irrazionale perché oggi non hai più quella vulnerabilità di quel tempo, ma nel tuo inconscio rimane quella emozione, come spiego nel post Imprinting Emozionale

Il coraggio invece è uno stato emotivo Razionale utile come incitamento al fare ed affrontare la vita, ma nulla può sulle motivazioni che ti generano l’emozione della paura e per questo da solo serve a poco per  affrontarla, in quanto ciò che in te fa scaturire quella paura rimane dentro nell’inconscio ad una profondità inaccessibile per la tua coscienza.

Quindi il coraggio a cosa serve?

Il coraggio serve nel quotidiano, per affrontare le sfide che la vita ci chiede, ad osare, a spingerti un po’ oltre ciò che sei. Quindi si possono superare le paure, come vincere la paura che si cela nel nostro io?

Come eliminare la paura

Il superamento non solo è possibile, ma anche indispensabile per poter avere una vita piena e realizzante: non è possibile abitare la felicità stabilmente se una paura ti dirige la vita. Per farlo è necessario fare un lavoro su te stesso, la cui intensità e durata dipendono da quanto quella tua paura è profonda e fissata in te. Il tempo necessario infatti per inabilitare una paura, varia da una settimana a diversi mesi.

La prassi da seguire si caratterizza dall’avvio  di processi mentali profondi riconducibili in 3 Passi distinti:

  • Passo 1.  L’auto-consapevolezza
  • Passo 2.  La Traduzione
  • Passo 3.  Essere nel qui ed ora

L’auto consapevolezza, è necessaria in quanto ti aiuta a comprendere quale messaggio il tuo inconscio cerca di inviarti attraverso la paura, e cosa vuole dirti e dire nel contempo al mondo quando senti una paura. Ti permette di ricongiungerti al tuo bambino interiore, ascoltarlo per ascoltarti.

La Traduzione è una fase fondamentale per delineare esattamente quale è l’origine della emozione dell’infanzia che oggi si è convertita in paura.

Fai attenzione, occorre cercare  la paura “madre”, che oggi genera nel tuo mondo per proiezione, la paura che poi collochi irrazionalmente su qualcosa e che da  bambino poteva essere.  Verso  l’ignoto,  la vita, i mostri, o la perdita dei genitori, la loro anaffettività, o qualsiasi altra cosa che oggi appunto il tuo inconscio ti fa rivivere quell’emozione proiettandola su un’altra paura apparentemente scollegata.

Per rispondere al quesito “come vincere la paura” è necessario quindi fare prima una “traduzione” per comprendere a quale aspetto di noi bambini apparteneva. Di seguito ti farò un esempio.

Il Qui ed Ora invece è quello stato emotivo che ti permette di avere la lucidità di comprendere quanto questa paura sia limitante per te oggi e quanto ti allontani dal quello che vuoi fare nella vita.

Solo abitando nel qui ed ora puoi comprendere quali danni provoca alla tua vita un atteggiamento di paura, “sentire” come vivrai senza questo limite, genera in te quello che viene chiamato coraggio, ossia uno stato di consapevolezza superiore che ti porta ad affrontare la paura.

Come vincere la paura: liberati da questa condizione

La paura alla fin fine è uno stato emotivo che ti allontana da te stesso e dalle tue mete, un ostacolo quindi alla tua realizzazione felice nel presente che nel contempo ti ricorda una infelicità passata e forse oramai rimossa in te.

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Vi racconto la paura Proiettata e la Paura  Madre di un mio allievo:

Egli mi raccontava di un suo problema ossia, che aveva paura di volare! Aveva questa emozione disagevole nonostante facesse la collezione di aereo modellini e fosse un appassionato di tutto quanto volasse. Questa paura gli creava molti problemi  in quanto per lavoro doveva spostarsi spesso di città in città ed era costretto quasi sempre ad usare l’auto per i lunghi viaggi.

Gli chiesi cosa esattamente gli faceva paura nel volare: l’aereo in se ? L’altitudine? Il vuoto?

La sua risposta fu no! Nessuna delle tre !

Allora gli chiesi di parlarmi delle sue fantasie pensando di volare su un aereo, ed emerse che egli era preoccupato per il pilota. Gli chiesi allora di parlarmi di suo padre, che tipo era e cosa era stato per lui. Mi racconto che suo padre, pur essendo stato una brava persona, di fatto non era stato presente come guida nella sua vita e che quindi lui si era fatto da solo.

Capi in quel momento, che lui non aveva paura di volare in aereo, ma dell’affidabilità del pilota dell’aereo.

Egli proiettava sul pilota suo padre !

Quel pilota rappresentava il non aver avuto una guida affidabile e la conseguente paura di non farcela da solo nella vita.

Il suo inconscio, raccontava a lui ed agli altri  questo fatto doloroso, attraverso il non fidarsi del comandante dell’aereo, quindi di aver paura di volare

Vincere la paura: affronta le tue insicurezze

Come accaduto in questo caso, una volta tradotta l’emozione della paura, essa perde già il 50% del suo impatto emozionale su te stesso e con il 2° passo il qui ed ora risulterà facile ed agevole rimpicciolirla fino ad essere irrilevante nella tua vita. Ecco il primo fondamentale punto di partenza su come vincere la paura.

Se riesci a fare questi 3 passi  l’inconscio una volta che lo hai compreso “svelandolo”, non ha più bisogno di ricordarti cosa un tempo temevi attraverso la paura di oggi e quindi non ti farà più provare paura, tutt’al più avrai leggeri timori per il ricordo, ma ti sarai liberato da quel peso sempre più ingombrante che ti condizionava la vita

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Hai una paura e vuoi farla svanire ?

 

Raccontamela!

Giorgio Del Sole

 

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25 Comments

  1. carla
    1 Settembre 2015
    Rispondi

    Corpo del messaggio:
    Buona sera, scrivo per raccontarle la paura di mio
    figlio di 11 anni. Viviamo lui ed io, separati dal
    padre. Appartamento a due livelli. A paura del
    buio sia in casa, quindi non vuole mai stare solo
    in zone della casa da dove si vedano altre parti
    buie, che all’aperto tipo una passeggiatina
    serale. Teme buio perché dice che potrebbero
    esserci ladri o mal intenzionati. Se potesse darmi
    qualche indicazione le sarei grata.

    • 1 Settembre 2015
      Rispondi

      Cara Carla ti rispondo volentieri!

      Il terrore di andare a letto di tuo figlio è dovuto al sentirsi vulnerabile verso il buio-ignoto. A questa età si teme di non ricevere la sicurezza interiore per affrontare la vita e quindi anche il buio. Ci Si sente impotenti verso i ladri, il buio, i malintenzionati come metafora di non sentire in noi gli strumenti per affrontare la vita. In questi casi la soluzione migliore è portarlo ad una maggiore autostima, ossia lavorare sulle sue capacità, facendogli magari fare piccole cose che impongono un piccolo coraggio, complimentandosi con lui per avercela fatta.

  2. Giovanni
    1 Settembre 2015
    Rispondi

    Corpo del messaggio:
    Salve io soffro di vertigini cicliche e
    instabilità e anche quando sto bene ho il terrore
    di svenire di stare male : ho paura quando sono in
    mezzo alla gente , o quando devo camminare in
    spazi aperti ….mi sento sempre precaria e in
    pericolo.
    Può aiutarmi a capire da dove arriva questa
    paura?
    Grazie infinite
    Giovanni

    • 1 Settembre 2015
      Rispondi

      Salve Giovanni, mi complimento del fatto che hai avuto la forza di mostrarti.
      La vertigine è un segnale che il tuo inconscio ti invia, ossia la paura di cambiare o di un cambiamento che senti sta per arrivare.
      Quando qualcosa cambia nella nostra vita, si perdono i punti di riferimento, se ne devono costruire altri e per questo l’inconscio simbolizza con questo sintomo, le vertigini , questa fase della tua vita.
      La paura della gente o degli spazi aperti invece ci riconduce ad una scarsa sicurezza che da piccola già avevi dentro te,avendo pochi saldi punti di riferimento!
      Questa realtà inconscia è a prescindere da come sono stati i nostri genitori, anche se ti amavano non necessariamente hanno potuto trasmetterti quanto ti serviva per costruirti solidamente.

      Puoi farcela?

      Certo Giovanni, a patto che tu cominci, come hai già fatto scrivendomi, ad occuparti del tuo bambino interiore.

  3. arianna
    1 Settembre 2015
    Rispondi

    Oggetto: ho paura di guidare l’auto in autostrada

    Corpo del messaggio:
    Guidando in autostrada o in strade molto dritte e
    trafficare, avverto una sensazione di smarrimento,
    mi viene il panico e devo fermarmi, altrimenti ho
    la sensazione di sbandare. Cosa che non mi fa
    nelle strade di montagna in salita. Mentre invece
    la discesa mi crea disagio. ma la dirittura di una
    strada mi mette angoscia.

    • 1 Settembre 2015
      Rispondi

      Buongiorno Arianna, la tua è una paura tipica, le persone come te cercano strade dalle quali sia facile tornare indietro, tipo quelle di campagna nelle quali non si sentono in gabbia.
      Con questa paura il tuo inconscio cerca di invitarti a non percorrere nella tua vita le strade del gregge, ossia modi di essere come tutti.Sente il bisogno di liberarsi da schemi che lo stanno limitando.Dentro te non accetti la “logica conseguenza”.Questa paura infatti è la paura tipica delle persone creative che rappresentano in una autostrada diritta la gabbia, l’obbligo di essere ciò che la società vuole da te e non ciò che sei.
      Profondamente non ti fidi molto delle tue capacità!
      Oltre a questo c’è il fatto che tu probabilmente ancora non riesci goderti tutta la vita.

  4. Clara
    1 Settembre 2015
    Rispondi

    Oggetto: parlare in pubblico

    Corpo del messaggio:
    Vengo assalita da un terrore allo stato puro come
    se dovessi affrontare un pericolo mortale. Vengo
    scavalcata da un’emozione incontrollabile e ho
    solo voglia di fuggire e piangere.Questo è quello
    che provo quando devo parlare in pubblico

    • 1 Settembre 2015
      Rispondi

      Buongiorno Clara, parlare in pubblico impone al nostro mondo interiore di mostrarsi a nudo.

      In alcuni casi questo genera degli sconvolgimenti interiori per vari motivi.

      A volte perché ci si è costruiti una maschera troppo dura rispetto alla sensibilità che si ha e parlare in pubblico fa vacillare questa apparente corazza.

      Hai la forza di sostenere il peso dell’immagine che proietti di te agli altri?

      In altri casi ancora non si è ancora compreso o accettato che quello che si ha dentro noi stessi non è nulla di così terribile da mostrare.
      Posso dirti che comunque, “tutti sanno già la verità” e per tanto mostrarsi in pubblico non cambia la visione degli altri di noi stessi.
      Tutti i grandi oratori, tremano ed hanno paura prima di parlare in pubblico.

  5. Anna
    12 Ottobre 2016
    Rispondi

    Buongiorno mi trovo ad un bivio della mia vita e non so cosa fare. Ho avuto diversi problemi fisici in passato che mi hanno condizionato fortemente la vita dovuti a una sensibilità molto sviluppata e traumi subiti…coliti decennali stati di ansia, blocchi,, alitosi e ora di nuovo le stesse cose…la vita mi ha messo davanti finalmente l’uomo perfetto dopo tante sofferenze ma io non so se lo amo o no…e un uomo del passato che ora vorrebbe tornare con cui ho avuto una storia lunga e tormentata ma che ho amato…per favore puo’ aiutarmi…come fare per avere un consulto con lei anche privato…grazie

  6. Simona
    16 Giugno 2017
    Rispondi

    Buongiorno,
    Io ho paura di essere felice.
    Ho perso recentemente mio papà e sempre recentemente ho avuto la possibilità di sviluppare una nuova attività lavorativa che mi permetterà di essere libera e felice…ma io ho paura. Sono ferma immobile e non riesco a cogliere e sfruttare come dovrei questa opportunità.
    Simona

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      19 Giugno 2017
      Rispondi

      Buongiorno a te Simona, Sei bloccata dalla paura di non farcela, sopratutto ora che hai perso il tuo papà. C’è da fare un lavoro di ” consolidamento” in te, altrimenti non riterrai inconsciamente di avere basi solide per reggere la tua nuova te stessa.

      Un abbraccio

      giorgio Del Sole

  7. david
    12 Maggio 2018
    Rispondi

    buona sera volevo sottoporle un mio problema che mi affligge ed e la paura e il timore dei veleni e che possano contaminare cose e oggetti a me cari o che utilizzo per il mio lavoro. Mi piacerebbe se possibile spiegarmi anche meglio e piu dettagliatamente magari se ce ne fosse la possibilita. grazie

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      12 Maggio 2018
      Rispondi

      Benvenuto David, la sua paura è in relazione ad un vissuto legato all’infanzia nel quale lei comprese che stava ” ingerendo” un cibo per la sua anima non idoneo. Pubblicamente non posso dirle altro. Nel caso mi contatti sulla mia mail o compili il form contatti su questo sito. Un abbraccio Giorgio Del Sole

  8. cristina
    19 Maggio 2018
    Rispondi

    dott delSole io ho la paura ed a volte il panico emotivo del tremore… le spiego: quando mi gioco qualcosa o mi gioco dei soldi in piccolissima qiantità, a volte anche in gara, giocando a biliardo. Vorrei non avere più di questa paura, di cosa potrei aver bisogno ?

    • cristina
      19 Maggio 2018
      Rispondi

      grazie del messaggio, cercherò di lavorarci sú, insieme ad un amico…

  9. Andrea
    19 Maggio 2018
    Rispondi

    Buona sera Dottor Delsole,la paura di essere giudicato mi immobilizza.
    Da bambino ho avuto qualche problema a relazionarmi ma non ne ho mai parlato con i miei genitori

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      19 Maggio 2018
      Rispondi

      Salve andrea, occorre che Lei incominci seriamente a guardarsi dentro, se ritiene di essere pronto mi scriva in privato
      Cordiali saluti

      Giorgio Del Sole

  10. Sergio
    20 Maggio 2018
    Rispondi

    Buongiorno Dottor Delsole. Ciclicamente soffro di ansia e depressione che mi condizionano la vita. La mia è una forte forma di ipocondria. Non riesco però a risalire alle cause di tale situazione.
    Sono circondato da un’ottima famiglia, lvoro soddisfacente con ottime soddisfazioni economiche.
    Cordiali saluti.

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      20 Maggio 2018
      Rispondi

      Salve Sergio, benvenuto, La depressione nasce come aspetto necessario per l’evoluzione umana, in quanto è come se nello stato depressivo, si caricasse di energia una molla interiore, che permette poi di fare un salto verso una evoluzione di se.
      Non riuscire a risalire, come Lei dice, indica che non riesce in realtà a convogliare tale energia in evoluzione e pertanto rimanendo inespressa, si instaura la parte negativa della depressione, ossia il distacco da se.

      Cordiali saluti

  11. SIMONE ACHILLI
    25 Maggio 2018
    Rispondi

    buongiorno
    soffro da 5 anni di ipocondria
    e la paura in se stessa e collegata a un pensiero che possa venirmi qualcosa a livello vascolare o altri tipi di malattie
    ho ansia e pensiero ossessivo compulsivo
    faccio terapia comportamentale con un psicoterapeuta ma la paura rimane
    non riesco a capire da quale strato del sub inconscio proviene
    se ne puo’ uscire?
    grazie

    • GIORGIO Giorgio
      7 Giugno 2018
      Rispondi

      Certamente se ne può uscire, serve solamente un percorso giusto per lei è forse questa è la prima cosa importante da fare. Se desidera mi scriva in privato. Giorgio Del Sole

  12. Ale
    1 Giugno 2018
    Rispondi

    Salve, io ho attualmente varie paure: attacchi di panico e paura di far male alle persone care. In passato ho sofferto di attacchi di panico capendo che erano collocati a stress. Oggi a 35 anni e sposato a volte mi ritornano. Vita nuova, casa, moglie e lavoro, mi portano alla stanchezza. Quando sono con mia moglie la sera a vedere un film sul divano, mi viene in mente di avere paura di poterle fare del male con le mie mani e subito mi viene il panico xké so che non ho mai fatto male nemmeno ad una formica. Ricordo da piccolo all’età di 6 anni che quando vedevo un neonato gli prendevo i piedini è già da allora avevo paura di stringerli forte facendo del male. Se non lo facevo non mi sentivo appagato. Questa cosa mi turba ed aggiungo che nella crescita ho sofferto spesso del disturbo compulsivo ossessivo e di tic nervosi. Non sono mai andato da uno psicologo e nei momenti forti ne parlavo con i miei genitori. Grazie. Spero in una sua risposta incoraggiante.

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      1 Giugno 2018
      Rispondi

      Benvenuto Alex, ciò che le serve più che un incoraggiamento, è lavorare su se stesso per imparare a tradurre le sue paure.
      Lei non è un mostro, ne farebbe del male, ma ha represso troppo a lungo una sana aggressività, che invece le occorrerebbe per conquistare nuove mete nella vita.
      Se riterrà, mi invii un suo recapito e le cercherò uno spazio per incontrarla in video

      Cordiali saluti

      Giorgio del Sole

  13. Nunzia
    30 Agosto 2018
    Rispondi

    Salve mi chiamo Nunzia, ho letto il suo articolo sulla paura, la mia paura più grande ke nelle mie relazioni ho sempre avuto paura Delle altre donne, arrivando a pensare cose ke non esistono…in ogni mia relazione il mio pensiero è sempre stato ke la persona con cui sto vede un altra donna più bella e più Interessante di di me e si dimentica ke esisto…vorrei capire xké tutte le volte ho queste paure.

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      9 Settembre 2018
      Rispondi

      Qualcuno si è dimenticato di te quando avevi bisogno di un abbraccio e da allora sei li in attesa che possa un giorno ritornare a te quell’affetto, quel riconoscimento della tua unicità!

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