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LA PERCEZIONE DI SE

IL LUOGO MENTALE CHE ABITERAI NELLA VITA

La percezione di se stessi, determina il luogo che abiterai nella vita, ed esso è la risultanza di una costruzione per proiezione, ossia noi ci collochiamo nella vita come esistenza pratica ed anche come la si può immaginare, in base a cosa abbiamo interiorizzato, dalle  proiezioni genitoriali  ricevute avute nei primi 12 anni.

Dopo questo periodo altri accadimenti la potranno influenzare la propria realizzazione, ma solo se sono di forte impatto emotivo e questo sia in senso positivo che negativo.

Il sé è un concetto complesso che si riferisce alla percezione di sé, alla consapevolezza di essere un individuo distinto dagli altri. Il sé è spesso definito come una struttura psichica che svolge una serie di funzioni, tra cui:

  • La percezione di sé: il sé è responsabile della nostra consapevolezza di noi stessi, dei nostri pensieri, sentimenti e comportamenti.
  • L’autovalutazione: il sé ci aiuta a valutare noi stessi, le nostre capacità e i nostri limiti.
  • L’autoregolazione: il sé ci aiuta a controllare i nostri impulsi e a comportarci in modo socialmente accettabile.
  • L’automotivazione: il sé ci motiva a raggiungere i nostri obiettivi e a soddisfare i nostri bisogni.

Il sé si sviluppa nel corso dell’infanzia attraverso l’interazione con gli altri. I genitori e gli altri caregiver giocano un ruolo importante nello sviluppo del sé, fornendo al bambino amore, sostegno e guida.

Il sé può essere influenzato da una serie di fattori, tra cui:

  • Le esperienze personali: le esperienze positive, come il successo e l’amore, possono rafforzare il sé, mentre le esperienze negative, come l’abuso e l’abbandono, possono indebolirlo.
  • La cultura: la cultura in cui viviamo può influenzare il nostro modo di concepire il sé. Ad esempio, in alcune culture l’io è considerato un concetto individuale, mentre in altre è considerato più collettivo.
  • La personalità: la nostra personalità, ovvero il nostro modo di essere e di comportarci, può influenzare il nostro modo di concepire il sé. Ad esempio, le persone con una personalità più introversa potrebbero avere un senso di sé più debole rispetto alle persone con una personalità più estroversa.

Il sé è un concetto importante che gioca un ruolo fondamentale nella nostra vita. È ciò che ci rende individui distinti e ci permette di interagire con il mondo che ci circonda.

Ecco alcuni esempi di come il sé si manifesta nella nostra vita quotidiana:

  • Quando ci presentiamo a qualcuno, stiamo dando un’immagine di noi stessi, ovvero del nostro sé.
  • Quando prendiamo una decisione, stiamo usando il nostro sé per valutare le diverse opzioni e scegliere quella che riteniamo migliore per noi.
  • Quando proviamo emozioni, come la felicità, la tristezza o la rabbia, stiamo sperimentando il nostro sé.

Il sé è un processo dinamico che si evolve nel corso della nostra vita. Man mano che cresciamo e maturiamo, il nostro sé si sviluppa e cambia.

Di fatto al nostra mente è al servizio del nostro inconscio, nel senso che l’inconscio fa un bilancio di quali proiezioni si è ricevute nel corso degli anni, ed in base alla loro più o meno qualità, indica alla mente cosa pensare di se stessi e quindi di conseguenza, quale vita ci si troverà ad avere, cosa aspettarsi  da essa e  quale qualità di vita si potrà immaginare in futuro.

Con un pensiero ed una aspettativa dietro l’altra, la mente dirige la costruzione esistenziale che ci troveremo a vivere, non permettendo di vederci in situazioni migliori di quelle concepite in base a questa stima di se stessi, quindi inabilitando le azioni che possano portare troppo oltre ciò che attualmente si è.

Se questa costruzione possibile non sarà del tutto soddisfacente, è da comprendere che non è a causa della sfortuna o di incapacità, ma è solamente dovuto, ad un “indice di possibilità inconscia per se stessi”.

Se questo indice è basso, la conseguenza sarà pensare che alcuni livelli di qualità nella vita sono per altri e non sentendoli alla propria altezza, neppure si proverà a raggiungerli.

Viceversa, se questo indice inconscio di possibilità è alto, si sentirà chiaramente che nessun livello è precluso per se stesso ed ogni impresa o miglioramento nella vita è possibile, come anche qualsiasi costruzione mentale o pratica oltre la media.

 

L’INCONSCIO E L’IO

Nella psicoanalisi, l’io è una struttura psichica che svolge una serie di funzioni, tra cui:

  • Mediazione tra l’Es e il Super-io: l’io cerca di mediare tra i bisogni impulsivi dell’Es e le richieste morali del Super-io.
  • Controllo degli impulsi: l’io cerca di controllare gli impulsi dell’Es in modo da non violare le norme sociali.
  • Realtà-test: l’io valuta la realtà e si assicura che i nostri pensieri e comportamenti siano in linea con essa.
  • Autopercezione: l’io ci aiuta a sviluppare un senso di sé e di identità.

Sigmund Freud, il fondatore della psicoanalisi, considerava l’io come una parte della psiche che si sviluppa nel corso dell’infanzia. L’io si sviluppa come risultato dell’interazione con il mondo esterno e con gli altri.

L’io è un’entità complessa e dinamica che è costantemente in evoluzione. È influenzato da una serie di fattori, tra cui:

  • Le esperienze personali: le esperienze positive, come il successo e l’amore, possono rafforzare l’io, mentre le esperienze negative, come l’abuso e l’abbandono, possono indebolirlo.
  • La cultura: la cultura in cui viviamo può influenzare il nostro modo di concepire l’io. Ad esempio, in alcune culture l’io è considerato un concetto individuale, mentre in altre è considerato più collettivo.
  • La personalità: la nostra personalità, ovvero il nostro modo di essere e di comportarci, può influenzare il nostro modo di concepire l’io. Ad esempio, le persone con una personalità più introversa potrebbero avere un senso di sé più debole rispetto alle persone con una personalità più estroversa.

La psicoanalisi ha avuto un’influenza significativa sulla nostra comprensione dell’io. La teoria dell’io di Freud ha fornito una visione preziosa della natura e del ruolo dell’io nella psiche umana.

Come affermavo nel post sopra, esiste un indice inconscio ed è possibile modificarlo in senso migliorativo, per farlo però è necessario un lavoro a grandi profondità in se stessi, perché c’è da metter mano nel groviglio delle proiezioni genitoriali che partono sin dalla primissima infanzia e molte di esse sono rimosse a livello razionale, ma che comunque determinano buona parte di questa inconscia autostima.

Questo cambiamento di percezione per poterlo fare, occorre innanzitutto correggere le riflessioni distorte di se stessi, che avvengono attraverso lo specchiarsi inconsciamente, con la proiezione genitoriali non funzionali al raggiungimento del proprio meglio, che sono quelle appunto che andranno a determinare l’indice inconscio possibile.

Questa correzione avviene metaforicamente, dando alla persona uno specchio non deformato nel quale poter vedere davvero chi si è, e quale sia il proprio valore, in modo da poter costruire su questa visione di se corretta, la propria esistenza, che sarà ecologica e funzionale a questa riscoperta matrice interiore personale.

La prassi tecnica-pratica per giungere a tutto questo, purtroppo non è possibile svolgerla da soli su se stessi, in quanto appunto inconsciamente ogni avanzamento, anche quello del miglioramento della propria coscienza e consapevolezza, ricade nel controllo inconscio dell’indice di possibilità, ed aggiungo che è proprio da esso che nascono alcune delle resistenze più ostinate alla propria evoluzione, tipiche dei percorsi di crescita interiore o analitici.

 ” La  Ricostruzione Dell’Io”

Quello che si può fare da se è incominciare a sentirsi giusti per gli obiettivi di evoluzione immaginati oltre lo stato attuale, non pensare che esita qualcosa per voi impossibile da raggiungere e differente da ciò che possono gli altri, se vi scoprite ad avere pensieri simili a questi, è bene che vi fermiate un attimo e cerchiate chi vi possa aiutare nel riuscire ad avere da tutto ciò che vi circonda, il meglio per voi stessi.

“La vita di ognuno, può essere una unica ed irripetibile opera d’arte!”

 

 

 

 

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