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La Forza Esistenziale

Quando utilizziamo questo termine, stiamo parlando di tre forze che insieme ad alcune attitudini vanno a formare la forza in totale di cui una persona può disporre nella vita, che è in sintesi la capacità di affrontare e superare con un impatto forte e positivo le difficoltà, come anche le sfide che la vita stessa porta ad una persona.

La forza di Esistenziale è una forza di Volontà, è una energia che riesce a sovvertire l’epilogo che un fatto o una sfida può comunemente avere, opponendosi fattivamente al destino comune.

La forza di volontà è ciò che determina la nostra riuscita nella vita e quanto potremo incidere su di essa.

La volontà è dovuta alla forza vitale che la vita ci ha dato affinché noi potessimo costruire oltre quanto siamo alla nascita.

Il valore di questa forza non è uguale per tutti, e di conseguenza i risultati che si hanno nella vita cambiano di persona in persona.

La buona notizia è che tutti abbiamo una istintiva volontà di base e che il suo valore può essere aumentato, trasformando questa energia nel potere di cambiare le cose.

La forza di volontà non è una dote immutabile, ma la si può espandere, dando agli eventi che affrontiamo una risposta diversa ed andando a correggere i pensieri che questi eventi inducono nella mente.

Quando si giunge a questo potere si è davvero allineati al fine che la vita ci ha dato, ma soprattutto cambia la percezione di se stessi, essendoci evoluti da persone di buona volontà in uomini e donne che abitano stabilmente la “Volontà di Potenza”.

La Volontà Di Potenza è la massima espressione della capacità che si può avere di plasmare la vita, adattare tutto ciò che è intorno a noi e renderlo funzionale al nostro scopo più elevato.

Vivere in questo stato fa assumere a se la forza di gravità e fa sì che tutto venga attratto e ruoti intorno ad esso.

Lo stile di vita che ne consegue è ben diverso da quello assimilabile ad una formica che vive in simbiosi con il suo formicaio e della quale l’esistenza non ha altro scopo che quello del suo sacrificio per il mantenimento del formicaio.

Chi abita il potere della volontà diventa egli stesso il senso del perché la sua vita è più importante tra quelle del formicaio, perché egli diventa la garanzia di sopravvivenza di migliaia di formiche presenti e per questo motivo loro adattano la loro vita alla sua e non viceversa.

Il percorso che porta a questa massima forza è dettato dal rispetto di regole e valori per pochi, richiede che si abbia un costante orientamento di vita improntato alla ricerca dell’eccellenza.

 

Prende il nome di Forza di esistenziale perché la sua azione serve proprio a far fluire nel modo più ottimale possibile una persona nella propria vita ed è anche grazie a questa forza che quando essa viene liberata, l’individuo può accedere allo stato mentale di Flow.

Queste tre forze complementari sono:

La Forza Interiore, La forza della Determinazione e la Forza Vitale.

La forza interiore

si struttura come l’autostima dell’anima, gestita da pulsioni inconsce, la sua consistenza è data dalla risultanza del vissuto di mille battaglie interiori, di quante volte si è vinto oppure perso con il sostegno dei suoi alleati: La forza di volontà e la forza vitale.

La Forza di volontà

Viene gestita in buona parte dalla volontà cosciente, è la forza che si mette in gioco con il coraggio di cimentarsi nelle sfide della vita affinché le si possa portare alla vittoria.

La forza di volontà è come le onde del mare che incessantemente si abbattono sulla riva fino a trasformare le rocce in sabbia.

 

La forza vitale

invece è un processo totalmente inconscio non gestito dalla razionalità, è quella energia che ad esempio permette di compiere azioni impensabili per quanta forza e coraggio si riesce a tirare fuori, come nel caso ad esempio delle reazioni eccezionali nei casi di pericolo imminente di vita.

Rappresentando queste tre forze come un arco meta-psicologico con il suo arciere; la forza di volontà è l’arco che con la sua struttura rilascia la forza caricata nel tendersi, la forza Interiore è la potenza psichica che si imprime ad esso tendendone la corda, mentre la freccia è un’altra forza che contribuisce alla strutturazione della forza Esistenziale ed è rappresentata dalla forza vitale, forza che cerca sempre la direzione più funzionale al fine di garantire il più possibile la propria esistenza, fungendo anche da moltiplicatore di energie psicofisiche quando la direzione può essere bloccata o compromessa da un pericolo esistenziale.

L’arciere in tutta questa metafora è la mente razionale, che cerca di avvalersi di tutte queste forze al fine di avere maggiori possibilità di una sopravvivenza non solo certa, ma anche soddisfacente.

La differenza tra una persona e l’altra è proprio data dalla capacità più o meno di utilizzare al meglio queste forze interiori, ed anche dal lavoro che ognuno fa per potenziarle.

Quando si parla di attingere da se stessi la forza necessaria, taluni si trovano come a cercare di tirare su l’acqua da un pozzo arido nel deserto e questo capita perché non si è potuto giungere ad una comunicazione interiore profonda, ne fatto un percorso al fine far arrivare a se una consapevolezza sufficiente.

Purtroppo parole come Dialogo interiore o parlare con se stessi, hanno perso di significato, perché non viene spiegato da chi dovrebbe, che questo lavoro serve proprio ad attingere dalle forze racchiuse in se stessi, per poterne disporre al bisogno nella vita.

Le nostre parti interiori che contengono queste forze sono paragonabili ai muscoli, si possono allenare, fortificare e si può imparare come utilizzarle al meglio per raggiungere i più nobili ed elevati scopi nella vita.

Si può intraprendere in tanti modi la vita che si ha.

Alcuni, ad esempio, scelgono di lasciarla scorrere velocemente, così com’è, senza fare nulla. Altri, invece, la sopravvivono, occupandosi solo del mero soddisfacimento di quelli che sono i bisogni primari: un tetto sopra la testa, i soldi per arrivare alla fine mese, far la spesa o acquistare a rate quell’utilitaria che permetta qualche gita fuori porta. Una mentalità, questa, con la quale non si può certo ambire a sfidare nulla per migliorarsi, né a trovare le energie per creare oltre ciò che già si è.

Individuare chi aderisce a questa impostazione, del resto, non risulta nemmeno eccessivamente complesso. Sovente, infatti, esistenze di questo tipo si presentano attorniate da gadget tecnologici di qualsivoglia tipologia. Poco importa che tali dispositivi assumano le sembianze di una consolle per videogiochi o di una Smart TV, ciò che conta è la facoltà di tali oggetti di distrarre, di volgere gli sguardi di questi individui lontano dalla mancanza di desiderio d’evoluzione che li contraddistingue.

C’è chi vive esistenze prive di una direzione che non sia quella di arrivare all’indomani. Una direzione a breve termine dalla quale guardare, impotenti, giorno dopo giorno, le proprie aspettative andare alla deriva. Chi si trova intrappolato in esistenze di questo tipo racconta di non avere relazioni soddisfacenti, di non amare il proprio lavoro e tutto ciò come se fosse a causa del fato, mentre ciò che lo determina è solo l’aver perso la direzione in cui portarsi.

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