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La Ricerca della Felicità

 

Un lavoro di  – Lara De Rungs –

Mai come ora la ricerca della felicità sembra sempre di più un miraggio lontano.

La situazione particolare che stiamo tutti vivendo ha generato parecchia incertezza

esistenziale e sta mettendo a dura prova anche le persone più tenaci.

Come si può quindi, oggi, fare della propria vita un’unica ed irripetibile opera d’arte?

Credo che la felicità non derivi dal destino o da eventi casuali.

La felicità è una costruzione costante che si ottiene quando si è consapevoli di se stessi,

di ciò si vuole e delle responsabilità che siamo disposti a prenderci attraverso la propria e

personale lucida volontà.

Si raggiunge la felicità conoscendo se stessi e mirando ai propri obiettivi attraverso scelte

consapevoli, superando le fatiche con coraggio, forza, perseveranza e costanza.

Essere felici è una scelta, non un caso, perciò chi è felice, non è fortunato, ma ha deciso

di plasmare la propria vita in linea con il proprio sé e secondo la propria interpretazione

degli eventi e del significato che sa dare alle esperienze vissute nel proprio quotidiano

(crescita o regressione).

La felicità è quindi una condizione “innaturale” e perciò deve essere generata.

Ecco che allora, questa ricerca diventa ancora più importante oggi. Servono obiettivi da

raggiungere, mete da conquistare, strade da percorrere, cime da esplorare.

Quanti si sentono persi, senza uno scopo, in balia degli eventi e delle decisioni prese da

altri? Quanti non si sentono padroni delle proprie scelte e della propria vita?

Quanti si sentono persi?

Si, è un periodo difficile, ma niente di bello si ottiene senza fare fatica e quando le cose si

fanno oscure ecco che bisogna restare saldi, non cedere allo sconforto, mantenendo viva

la propria luce e il focus sugli obiettivi che si vogliono raggiungere.

I momenti difficili, questi momenti servono per spronarci ad insistere e a non mollare.

Molti di noi, vivono giornalmente momenti di noia, di depressione o di ansia e se non

siamo in grado di reagire utilizzando a nostro vantaggio questi utili campanelli d’allarme, il

rischio è di esserne risucchiati, come in un vortice emotivo disfunzionale e distruttivo.

Uscire dalla noia, dalla tristezza o dall’ansia non è facile per tutti, perchè molti non hanno

libero accesso alla propria creatività, alla proprie energia vitale.

Essere capaci di “uscire” da questi stati è un’ esperienza che si acquisisce da bambini, se

ce ne viene data l’opportunità attraverso l’esperienza.

La capacità di sapersi intrattenere o di stare con piacere con se stessi sono talenti eccelsi

che purtroppo al giorno d’oggi sembrano essere sempre più rari.

Purtroppo la tecnologia (TV, Tablet, Videogiochi) in questo campo non ci è stata d’aiuto,

negandoci l’opportunità di apprendere che cosa dobbiamo fare per uscire dalla noia, per

toglierci da uno stato di ansia o di tristezza.

La noia genera frustrazione, è giusto poterla sentire in sè in quanto si impara a gestirla

attraverso la capacità di avere pazienza, inoltre ci permette di accedere al nostro lato

creativo.

La maggior parte dei bambini d’oggi purtroppo non sperimenta più la capacità di accedere

alla propria creatività usandola per uscire autonomamente dalla noia, o dalla tristezza, o

dall’ansia e da adulto sarà difficile sopportare periodi di solitudine.

 

Ma, se ci soffermassimo un momento e riflettessimo, potremmo iniziare con l’interrogarci

su che cosa ci piace fare.

Abbiamo delle attività significative nella nostra vita che quando svolgiamo ci fanno sentire

bene? (ovviamente parlo di attività concrete più alte del guardare passivamente la

televisione o lo smartphone).

La noia si combatte con “il Fare”. L’uomo è fatto per Fare.

L’essere umano è in grado di sperimentare benessere attraverso attività significative per

lui. Non esiste un’attività universale che funziona per tutti, ogni individuo dovrà trovare la

propria scoprendo cosa gli piace e cosa no.

Attraverso il fare concreto, è quindi possibile generare il cosiddetto “stato di Flow”

nell’esistenza umana.

Le sue caratteristiche sono le seguenti:

– bilanciamento tra sfida e capacità

– integrazione tra azione e consapevolezza

– obiettivi chiari

– feedback immediato e inequivocabile

– concentrazione totale sul compito nel qui ed ora

– assenza di preoccupazione per un eventuale fallimento

– perdita del senso di sé

– perdita del senso del tempo

– esperienza autotelica

una volta trovata la propria attività da Flow ognuno può sperimentare questo particolare

stato di benessere e felicità.

I bambini lo sperimentano principalmente con il gioco creativo. Gli adulti possono trovarlo

nelle arti o negli sport…

sono assolutamente convinta che sia imperativo riuscire a vivere nel qui ed ora e avere

obiettivi chiari. È importante imparare a sperimentare attività che ci permettano di sentirci

persone competenti.

Credo che per essere davvero felici sia necessario diventare sempre più consapevoli di

noi stessi e delle nostre dinamiche interiori. Inoltre è importante trovare in noi i talenti

sepolti per svolgere quelle attività che ci permetteranno di evolvere a 360° per diventare

l’unica ed irripetibile opera d’arte che siamo chiamati ad essere.

Penso che una persona più è consapevole di ciò che vuole e di ciò che per lui è

significativo nella sua vita, più lo stato di Flow potrà essere sperimentato anche nelle

attività quotidiane, restando fedeli al proprio sé, ai propri obiettivi e alle proprie capacità

sempre nel qui ed ora.

Auguro a tutti di avere la forza e il coraggio costruire la propria personale felicità.

Lara De Rungs

Ergoterapista Svizzera

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