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Non vi può essere guarigione senza perdita.

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Non vi può essere guarigione senza perdita.

La guarigione interiore è un processo di guarigione spirituale, emotiva e psicologica. È un processo di crescita e trasformazione che ci porta a vivere una vita più piena e soddisfacente.

La guarigione interiore può essere un percorso difficile, ma è anche un percorso molto gratificante. Può aiutarci a superare traumi, dolore e sofferenza. Ci può aiutare a trovare la pace interiore, l’amore per noi stessi e la connessione con il nostro sé superiore.

Perché, pur non desiderando altro, pur sottoponendosi ad ogni tipo di cura o perfino affrontando un’analisi, è così difficile “guarire” quando si soffre nella propria psiche? Perché è così difficile abbandonare il proprio sintomo?
Innanzitutto perché il sintomo nevrotico, pur essendo ciò che ci fa soffrire e ciò che di conseguenza ci spinge a chiedere un aiuto o persino ad intraprendere un’analisi, ci procura anche, senza che noi lo sappiamo, una certa quota di godimento, un godimento segreto, perché inconscio, e nascosto in quella sofferenza che invece non è affatto inconscia, e della quale vorremmo liberarci, senza sapere che però è il godimento che vi si accompagna ciò a cui non siamo disposti a rinunciare.

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E dunque, ritrovare la propria salute mentale non è solo una questione di perdita di sofferenza e di guadagno di salute, cui tutti sarebbero disposti, ma soprattutto qualcosa che passa attraverso la disponibilità ad una rinuncia al godimento che la propria nevrosi dona inconsciamente, che è una rinuncia molto difficile e a cui molto difficilmente si è disposti.

Le terapie per guarire

Per questo, le terapie psicologiche molto spesso falliscono. E tuttavia, in molti casi, è proprio un percorso profondo che può, seriamente, aiutare a questa rinuncia di godimento e dunque a permettere, alla persona che vi si sia affidato, di ritrovare la propria stabilità. Perché?
In che modo avviene questo cambiamento, vale a dire quella rinuncia al godimento che permette di abbandonare la ripetizione senza fine di quel sintomo che tanto fa soffrire?

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 Lacan aveva capito che l’amore è l’unica condizione che permette al desiderio di acconsentire al godimento, laddove in genere il godimento è ciò che al desiderio invece si oppone. In altri termini, il godimento, che è autoerotico, e dunque condizione del narcisismo, non vuole tanto saperne di lasciare il passo al desiderio, che invece, essendo sempre rivolto all’altro, è la condizione erotica per eccellenza. Solo se ci innamoriamo – se dunque siamo attraversati dal desiderio per la persona amata – possiamo essere disposti a rinunciare al nostro godimento autoerotico per lasciarci andare all’amore, e ritrovare nell’amore un godimento altro, erotico, che è di un ordine superiore a quello autoerotico. Anche Freud lo aveva capito quando dirà che è la paura di perdere la persona amata che consente la rinuncia al proprio narcisismo originario.

La soluzione psicoanalitica

Un esempio di questo meccanismo si ha in analisi, la quale sfrutta proprio l’amore come condizione che permette ad un paziente di rinunciare al godimento autoerotico del proprio sintomo, per ottenere quell’apertura erotica al mondo, attraverso cui potrà ritrovare la propria salute, e dunque un godimento altro e di un ordine ben superiore a quello autoerotico del proprio sintomo.
La psicoanalisi si basa sull’idea che la mente umana sia composta da tre parti: l’Es, l’Io e il Super-Io. L’Es è la parte inconscia della mente, che è responsabile dei nostri istinti e desideri più primitivi. L’Io è la parte cosciente della mente, che è responsabile del nostro pensiero, della nostra razionalità e del nostro comportamento. Il Super-Io è la parte morale della mente, che è responsabile del nostro senso di colpa e della nostra coscienza.

La psicoanalisi risolve i problemi psicologici  causati da conflitti tra queste tre parti della mente. Ad esempio, un individuo potrebbe avere un desiderio inconscio di esprimere la propria aggressività, ma il suo Super-Io potrebbe giudicare questa espressione come sbagliata. Questo conflitto potrebbe portare a sintomi psicologici come ansia, depressione o nevrosi.

La psicoanalisi tratta i problemi psicologici attraverso un processo chiamato “analisi”. L’analisi è un processo di esplorazione della mente inconscia del paziente. Il paziente si siede con l’analista e parla liberamente dei propri pensieri, sentimenti e sogni. L’analista utilizza le parole e i comportamenti del paziente per aiutare a identificare i conflitti inconsci che stanno alla base dei suoi problemi psicologici.

Alcuni dei principi fondamentali della psicoanalisi includono:

  • L’inconscio: La psicoanalisi sostiene che la maggior parte della nostra mente è inconscia. L’inconscio è responsabile dei nostri pensieri, sentimenti e ricordi più repressi.
  • La rimozione: La rimozione è il processo attraverso il quale i pensieri, i sentimenti e i ricordi inaccettabili vengono repressi nell’inconscio.
  • La traslazione: La traslazione è il processo attraverso il quale i sentimenti e le emozioni che proviamo per una persona vengono trasferiti su un’altra persona.
  • La resistenza: La resistenza è il processo attraverso il quale il paziente cerca di evitare di affrontare i conflitti inconsci.
  • L’analisi dei sogni: L’analisi dei sogni è un metodo utilizzato dalla psicoanalisi per interpretare il significato dei sogni.

La psicoanalisi ha avuto un’influenza significativa sulla psicologia moderna. Ha contribuito a sviluppare la nostra comprensione della mente umana e dei suoi problemi.

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Cosa è il trasfert

Il transfert è un processo inconscio in cui una persona trasferisce sentimenti e emozioni che prova per una persona significativa della sua vita su un’altra persona, in particolare sul suo analista. Questo processo è spesso utilizzato nella psicoanalisi come strumento di trattamento.

Freud ha descritto il transfert come “l’instaurarsi di relazioni affettive che hanno avuto luogo in precedenza con altre persone, con l’analista come oggetto”. Secondo Freud, il transfert è un meccanismo di difesa che consente al paziente di affrontare conflitti inconsci che non può affrontare direttamente.

Il transfert può manifestarsi in una varietà di modi, tra cui:

  • Attrazione romantica o sessuale: Il paziente può sviluppare sentimenti romantici o sessuali per l’analista.
  • Rabbia o aggressività: Il paziente può provare rabbia o aggressività nei confronti dell’analista.
  • Depresione o ansia: Il paziente può provare depressione o ansia in presenza dell’analista.
  • Odio o risentimento: Il paziente può provare odio o risentimento nei confronti dell’analista.

L’analista può utilizzare il transfert per aiutare il paziente a comprendere i conflitti inconsci che stanno alla base dei suoi problemi psicologici. L’analista può aiutare il paziente a riconoscere i suoi sentimenti di transfert e a comprenderne il significato.

L’analista può anche aiutare il paziente a elaborare i sentimenti di transfert in modo sano. Ad esempio, l’analista può aiutare il paziente a esprimere i suoi sentimenti di rabbia o aggressività in modo sicuro e produttivo.

Il transfert può essere un processo complesso e difficile da gestire. Tuttavia, se viene gestito in modo appropriato, il transfert può essere uno strumento potente per il cambiamento e la guarigione.

Ma l’amore che sfrutta ad esempio l’analisi non è l’amore che avviene normalmente tra un uomo e una donna, bensì quello che Freud chiama “amore di transfert”, e che è reso possibile proprio in conseguenza dell’amore che possa instaurarsi tra paziente e analista: l’analisi sfrutta il transfert – che è amore vero e proprio anche se spostato in un contesto valoriale – affinché – nel transfert – quello che Lacan chiama il “desiderio dell’analista” potrà sostenere il paziente nella rinuncia al godimento autoerotico del proprio sintomo per consentirgli in cambio quel godimento erotico, che è alla base, come abbiamo visto, della rinuncia al sintomo, e dunque della salute.
Ogni cambiamento dunque che possa comportare in prospettiva un guadagno di “salute” comporta sempre una quota di perdita: una perdita di godimento.
Per ritrovare la propria salute mentale, il proprio benessere psichico, occorre insomma pagare il prezzo di una perdita di godimento. Godimento che però lo si ritroverà poi, in un secondo momento, e di un altro ordine, dal lato della salute e non più da quello del sintomo.
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E’ questo che permette, come abbiamo visto, un’analisi vera e propria, è questo che promette un’analisi del profondo.
Perché ogni cambiamento in meglio, ogni guadagno, è sottoposto a questa legge, alla “legge della castrazione” che dice: non c’è guadagno senza una perdita che l’abbia preceduto.

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