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Autosuggestione: quando i propri timori si avverano

autosuggestione positiva

Come funziona l’autosuggestione

Autosuggestione positiva e negativa: quanto la nostra psiche ci influenza portandoci ad un bizzarro autoconvincimento che si manifesta nella vita di tutti i giorni.

Questo fenomeno fu studiato dapprima da W. I. Thomas, con la famosa sua affermazione: “Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”. La profezia che si auto adempie o che si auto avvera fu ulteriormente approfondita dal sociologo Robert Merton il quale, nel 1948, individua «una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità».

Il meccanismo della profezia che si autodetermina può agire sia quando svolgiamo un compito sia quando interagiamo con altre persone, tanto è che il dare la cosa per scontata si può considerare l’equivalente della profezia che si autodetermina».
Essa nasce da visioni inconsce che però agiscono a livello cosciente, facendole diventare come una certezza attraverso atti mancati e pensieri limitanti. Per cui ci si muove verso l’azione con uno spirito già predisposto ad arrivare al risultato negativo o positivo immaginato.
La persona non realizza di essere lei attivamente a far realizzare ciò che temeva. Infatti crederà di reagire ai comportamenti degli altri, quando invece avrà una parte attiva nel provocarli non rendendosene conto.

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Si tratta di un circolo vizioso, le aspettative negative della persona portano ad assumere particolari comportamenti verso qualcosa.  Comportamenti che stimolano una risposta da parte dell’ambiente che, per l’appunto, ne conferma le aspettative.
Questo meccanismo di autosuggestione fortunatamente vale anche per le proiezioni positive, ecco perché è molto utile lavorare per proteggere le nostre aspettative da se stessi. Occorre chiederci cosa ci aspettiamo nel profondo di noi stessi e cosa possa accadere; perché dal profondo di noi stessi parte la realtà che viviamo ogni istante.

Autosuggestione: quale effetto ha su noi stessi

Il concetto di profezia che  si auto avvera o si autodetermina è presente nella vita di ognuno e viene descritto come una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa. In questo modo la predizione negativa genera l’evento, e l’evento conferma la predizione innestando un pericoloso circuito conflittuale in se stessi.

La profezia che si auto adempie è nei fatti difficile da smascherare. Spesso occorre una persona al di fuori di noi che ci aiuti a vederla, perché la persona si impegna al massimo con i propri comportamenti per evitare che ciò che più teme si avveri, ottenendo purtroppo proprio l’opposto rispetto al risultato sperato.

Ecco che così lo stesso individuo finirà per causare inconsciamente quegli eventi che avrebbe tanto voluto evitare.

Nietzsche la chiamava la voce del nano interiore, colui che ci spinge in basso, mentre noi cerchiamo di salire. Ecco allora che durante un esame a cui tenevamo tanto,  ci verrà posta proprio quella domanda a che temevamo ci venisse fatta, perché riguardava l’unico argomento su cui non eravamo preparati.

Questo meccanismo di autosuggestione si spinge fino all’inverosimile,  quando le impressioni sulla propria immagine e personalità tendono ad auto avverarsi. Ovvero, le persone si trasformano nell’immagine che altri hanno di loro stessi sia dal punto di vista comportamentale che per i lineamenti che assumono fisicamente.

In questo caso viene in mente la fiaba del brutto anatroccolo, nella quale egli era e veniva trattato in base a ciò che lui pensava di se stesso, ma poi specchiandosi in uno stagno di acqua limpida, scoprì che in realtà era un maestoso cigno. Mi capita molto spesso di incontrare miei allievi che si vedono poco capaci o non piacenti, pur non essendo vero, solo perché hanno costruito la loro immagine attraverso lo sguardo deformato di uno specchio genitoriale che gli rifletteva le loro negatività, tralasciando di sottolineare invece i loro talenti.

Se il genitore di un bambino crede che sia meno dotato degli altri, lo tratteranno anche inconsciamente, in modo diverso dai fratelli o dai suoi amici, facendo si che il bambino interiorizzerà il giudizio negativo e si comporterà di conseguenza. Ma fortunatamente può anche accadere anche il contrario: un bambino “normale”, se trattato come un “piccolo genio” dai genitori, potrebbe stupirli con risultati migliori di quanto ci si poteva attendere. Accade purtroppo anche che, avendo ricevuto poco affetto e attenzione, da adulti poi si tenda a far si che il rispettivo partner emuli inconsciamente la figura anaffettiva genitoriale.

Una dinamica auto avverante inconscia

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Ma vediamo insieme un esempio di dinamica auto avverante inconscia, di due persone che vorrebbero trascorrere una serata insieme felice. A questo proposito, reale, entra in ballo la proiezione genitoriale, che porta ad un dialogo non cosciente, che si esplicita attraverso atti mancati:

  • Lei inconsciamente chiede a lui: “Tesoro, puoi vestire un momento i panni di mio padre che mi sgridava quando tornavo tardi a casa?”.
  • Lui risponde: “Certo amore, basta che tu nel frattempo ti comporti male come faceva mia madre con me!”.
  • Allora lei inconsciamente, ad esempio, in auto prende una buca che si vedeva chiaramente, si deve fermare dal meccanico, tarda più di un ora e quando lui la chiama al telefono per sapere cosa è accaduto visto il ritardo, alla domanda: “cara come mai sei in ritardo?” lei sbotterà. E dirà: “ecco, ora mi stai incolpando”. Si sentirà aggredita non comprendendo il vero perché non aveva evitato la buca.
  • Lui da questo punto affermerà: “E’ come mia madre, mi sono preoccupato per lei ed ho ricevuto solo insulti!”.

Ed inizia così la folle rappresentazione!

L’effetto Pigmalione: quando la suggestione porta ad ottimi risultati

Non è detto che la profezia di autosuggestione che si auto adempie debba avere sempre un effetto negativo in quanto esiste il suo opposto, una versione positiva viene chiamata Effetto Pigmalione o effetto Rosenthal. E’ un meccanismo di suggestione psicologica per il quale i risultati di una persona vengono influenzati dalle aspettative di chi gli sta intorno. Il nome deriva da un antico mito greco, quello dello scultore Pigmalione. Egli desiderava a tal punto che la statua di donna da egli stesso realizzata divenisse umana che questa, ad un certo punto, prese vita.

Ciò spiega dunque il fenomeno della cosiddetta “profezia che si auto-avvera”, nel quale le aspettative proprie e altrui finiscono per trasformarsi in realtà.

E così, per esempio: Gli altri si aspettano che tu sia in grado di fare una certa cosa, ti convinci di essere effettivamente in grado di farla ed ecco che ce la fai!

Ricordiamo, in conclusione, questo insegnamento:

il nostro stato d’animo e le nostre reazioni agli eventi dipendono soprattutto da noi. Possiamo decidere di smettere di considerarci delle vittime del mondo, assumerci la responsabilità delle nostre azioni ed essere consapevoli dei nostri atteggiamenti.

E’ garantito che seguire questo principio può condurre a cambiamenti davvero importanti e positivi nella nostra vita. E quindi non scoraggiarti di fronte alla prima difficoltà della giornata. Tentare di reagire in modo positivo non costa nulla e potrebbe renderci inoltre molto più felici.

Ostacolate il vostro nano interiore.

Il nano interiore è un’immagine metaforica usata da Friedrich Nietzsche nel suo libro “Così parlò Zarathustra”. Il nano rappresenta l’elemento conservativo e rassicurante della personalità umana, che resiste al cambiamento e alla novità. Il nano è spesso raffigurato come un essere piccolo e deforme, che vive nel corpo dell’uomo.

Nietzsche credeva che il nano interiore fosse un ostacolo alla crescita e allo sviluppo personale. L’individuo deve imparare a superare il nano interiore per realizzare il suo pieno potenziale.

Nel libro “Così parlò Zarathustra”, Zarathustra, il protagonista del libro, incontra il nano interiore. Il nano tenta di dissuadere Zarathustra dal suo viaggio verso la montagna, dove incontrerà il suo destino. Zarathustra, tuttavia, è determinato a proseguire il suo viaggio, e alla fine supera il nano interiore.

Nietzsche usa l’immagine del nano interiore per esplorare temi come la natura del cambiamento, la crescita personale e il conflitto tra tradizione e modernità.

Cerca di vedere il tuo nano interiore, egli fa sentire la sua voce negativa, proprio quando stai facendo il bene per te stesso.

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