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Errori da non ripetere: perchè continuano ad avverarsi

Perchè facciamo sempre gli stessi errori?

Errori da non ripetere: perché facciamo gli stessi errori e soprattutto quali motivazioni si nascondono dietro ai continui sbagli che continuiamo a fare nella vita di tutti i giorni.

Quante volte ci troviamo a ripetere gli stessi sbagli e magari critichiamo noi stessi, quando ricadiamo in  comportamenti che non vorremmo più avere. Oppure ci troviamo invasi nella mente da pensieri ripetitivi che non riusciamo ad allontanare.

I problemi della vita sembra che si ripetono inspiegabilmente e questo non accade solo a voi. “Trovo sempre persone che mi usano”,  “Faccio sempre lavori che non mi piacciono”, “Finisce sempre che gli altri mi abbandonino”. Questo è quello che la nostra mente ci porta a pensare. A meno che non crediate nel karma o nella sfortuna possiamo dare un’altra spiegazione, ossia che “l’inconscio è così attento alla vostra evoluzione che vi rifarà ricapitare lo stesso evento, fintanto non avrete imparato a dargli una risposta diversa“.

 

errori da non ripetere

Errori da non ripetere: la coazione a ripetere

Tecnicamente si chiama ” coazione a ripetere” ed è l’impulso incosciente che porta le persone a ripetere situazioni, fatti, sentimenti, pensieri e realtà dolorose.

Questa realtà inconscia si scontra con la nostra razionalità perché sembra incoerente il fatto che noi, pur tendendo alla ricerca della felicità, ci portiamo in situazioni dolorose e ci si trovi invasi da pensieri improduttivi. Non siamo nati per soffrire, quando questo stato irrompe nelle nostre vite è segno che qualcosa è andato storto e che qualcosa è da aggiustare o comprendere.

perchè commettiamo gli stessi errori

L’essere umano, al contrario degli animali che imparano immediatamente da una esperienza, non impara la lezione subito e ricadono sullo stesso errore anche decine di volte. Le persone non imparano nemmeno dalle esperienze altrui, essendo certe che il loro caso sia diverso. A volte ripetono persino gli stessi sbagli, problemi e conflitti dei loro amati, senza rendersene conto. Errori da non ripetere ma che continuano ad essere parte del nostro io.

Perchè commettiamo gli stessi errori: come funziona la ripetizione?

La coazione si attiva quando nella vita di una persona accade un trauma emotivo, soprattutto da bambini, o dopo aver subito una ferita affettiva, un evento così doloroso che viene rimosso dalla coscienza e si cerca di dimenticarlo.

Questo trauma emotivo crea una cristallizzazione mentale permanente, non si dimentica, ma viene confinato nel mondo inconscio affinché il dolore che contiene non irrompa quotidianamente nella nostra vita. E da lì influirà con stati d’animo negativi e pensieri ripetitivi sulle nostre azioni. Ecco che a questo punto la ripetizione si attiva, facendo sì che si ripropongano nella vita situazioni simili, affinché la ferita interiore torni ad essere consapevole e si riesca a dargli un nuovo senso.

paura di commettere errori fobia

Le gabbie mentali

Il fatto fondamentale da comprendere riguardi gli errori da non ripetere è che il trauma non viene agito nella vita attuale avendolo ricordato, anzi. Proprio perché non lo si ricorda viene riprodotto inconsciamente mettendolo in scena nella vita. L’effetto drammatico dei traumi è proprio questo: condanna vittime innocenti ad entrare tantissime volte in una trappola mentale di sofferenza.

Tuttavia essendo questo meccanismo una modalità con la quale l’inconscio tende a ripararci, si può avere una visione differente su questi eventi. Ciò non spostando se stessi su una dimensione vittimistica, anche se è vero che vittime lo si è stati, ora si può decidere di non esserlo più!

La profezia che si autoavvera è una conseguenza della dinamica inconscia, ed è un fenomeno psicologico in cui una previsione o una convinzione influenza il comportamento di una persona in modo tale da rendere la previsione vera.

Un esempio comune di profezia che si autoavvera è quando un insegnante crede che un certo studente non sarà bravo in una certa materia. L’insegnante può quindi trattare lo studente in modo diverso, fornendo meno feedback o attenzione, il che può portare a un peggioramento del rendimento dello studente.

Un altro esempio è quando un atleta crede che non vincerà una gara. L’atleta può quindi sentirsi meno motivato o fiducioso, il che può portare a una prestazione peggiore.

Le profezie che si autoavverano possono verificarsi in una varietà di situazioni, comprese le relazioni, il lavoro e la vita quotidiana. Possono essere causate da una serie di fattori, tra cui le aspettative degli altri, le nostre stesse convinzioni e il nostro comportamento.

Vivere la propria rinascita in età adulta è un importante passaggio esperienziale in un percorso terapeutico moderno, perché viene lasciata andare la sua parte traumatica rielaborando l’esperienza, che allora potrà essere considerata nella nuova visione dell’adulto, divenuto spettatore cosciente.

Tornando al tema delle proiezioni, nella dimensione cosciente può manifestarsi una sola delle proiezioni possibili per volta, come un attore che recita un personaggio in un film e in quello successivo ne incarna un altro, mentre tutte le altre restano in una dimensione disponibile, pronte a essere indotte a materializzarsi a seguito di una specifica situazione da parte dell’inconscio.

“La gabbia mentale è infatti una costruzione creata da noi stessi, un vincolo esistenziale nel quale decidiamo di confinare la nostra esistenza al fine di evitarci sofferenze e paure. In alcuni casi è impossibile uscirne perché ci si è convinti per troppo tempo di essere proprio così!”

Si viene a perdere il potere di avere un libero arbitrio, che ci permette di rispondere in differenti modi a un evento.

Nell’inconscio il tempo che scorre come noi lo concepiamo non esiste, è piuttosto la razionalità dell’osservatore, che si muove lungo una linea o l’altra dello spazio delle proiezioni, a permettergli di esistere.

Ognuno vive la propria proiezione che entra in dinamica con quelle degli altri.

Si definisce “realtà” tutto ciò che abbiamo portato a manifestarsi nella nostra vita cosciente.

Ogni proiezione ha una sua struttura fondante (“l’imprinting”) e delle proiezioni associate (“le varianti”); per cui una lieve modificazione della proiezione cambia solo le varianti.

Ad esempio, se il tuo imprinting emozionale base ti porta a scegliere una professione a contatto con il pubblico, la variante è il modo, ossia facendo il rappresentante.

Il circuito di funzionamento della mente umana e il raccordo tra essa, il rapporto fra l’inconscio e la realtà, è possibile paragonarlo a un triangolo i cui lati sono in collegamento attraverso i seguenti schemi.

Di conseguenza, quello stato emotivo è presente fisicamente nella nostra mente diventando un vero e proprio circuito di scariche elettrochimiche. Questi schemi mentali creati vanno a formare una mappa denominata appunto “imprinting” che va a sprofondare e a far parte dell’inconscio, in quanto la mente stessa ne oscura il significato alla coscienza per salvaguardare il proprio Io che altrimenti finirebbe per essere distrutto dagli eventi avversi.

L’inconscio irrompe nella realtà attraverso le proiezioni (inconsce), quello schema complesso di comportamenti e pensieri, frutto della nostra coscienza e apparentemente del nostro libero arbitrio, affinché possiamo dare in qualche modo una risposta diversa e più utile alla nostra sopravvivenza a un evento emotivo simile a quello che aveva generato a suo tempo questo meccanismo di proiezioni.

“Fintanto che non si rende conscio l’inconscio, tu continuerai a chiamarlo destino” afferma Jung.

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