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La ricerca della nostra identità personale

concetto di identità

Cos’è il concetto di identità personale?

Una ricerca incessante che ci riguarderà per tutta la vita.

La propria identità, l’io, sono concetti il cui completamento impegna in alcuni casi una intera vita, ma proprio per la grande importanza che assumono nella costruzione di una persona essi a volte sono intesi in modo forviante. Possiamo affermare che la ricerca della propria identità è interminabile, perché non esiste né un “Io” né tanto meno una individualità propria, in quanto queste due identità accessorie a se stesse sono la risultanza del riconoscimento dell’altro.

A supporto di questa affermazione, vi chiedo di riflettere sul celebre film Cast Away.

identità sessuale

In questo film un ingegnere informatico naufraga su un’isola, e col passare dei giorni in totale solitudine la sua mente comincia a vacillare fino a dare segni di pazzia. A salvarlo dalla follia è il ritrovamento di una palla tra i resti del naufragio. Su di essa egli vi dipinge sopra un volto con l’impronta della sua mano ed incomincia a parlarci, costruendo con essa una vera e propria relazione.

È questa relazione con l’altro, se pur inanimato, che lo riporta alla razionalità e gli darà la forza di farcela a sfuggire ad un destino che sembrava inevitabile.

Perchè si impazzisce?

Il perché sta nel fatto che l’Io di una persona se non contenuto in una relazione, ingigantisce sempre più come una stella, fino a perdersi nella follia, implodendo poi su se stesso!

Il collegamento successivo nel film è che il pallone, raffigurando un essere umano, gli permette una relazione. Quindi venendo riconosciuto acquisisce una identità egli stesso e risulta equivalente quindi, che l’identità personale non può esistere senza il riconoscimento dell’altro.

La solitudine che affligge molte persone origina proprio come conseguenza di un Io che non si è potuto specchiare nell’altro, spesso un genitore e che quindi ha determinato una impossibilità di avere una individualità completa, derivata da uno specchiarsi in modo dettagliato nel padre o nella madre.

identità significato

Oltre al genitore contribuisce alla costruzione di una identità, anche il concetto di appartenenza religiosa, ad uno stato o nei surrogati come una squadra di calcio o una classe scolastica.

Cos’è l’identità personale: il riflesso dell’altro in noi

L’identità quindi è il riflesso dell’altro in noi che ci rimanda l’immagine dei nostri confini, permettendoci di affermare allora: Io Esisto, Io Sono! Per questo Freud enunciò la famosa frase: L’Io non è padrone a casa sua!

Si viene a svelare un grande inganno della mente, ossia che L’io non è una unità della quale siamo i padroni ma il risultato anche di tante frammentazioni altrui in noi.

In questo riflesso è contenuto anche il giudizio che avremo di noi stessi, l’autostima appunto costituita inizialmente dallo sguardo critico o approvante, che giunge a noi da chi abbiamo vicino, quello che andrà a formare in futuro cosa penseremo di essere.

identità in psicologia

Per completezza aggiungo che dopo questo passaggio fondamentale il nostro Io e di conseguenza la nostra individualità, l’io e l’individualità, hanno anche un grado di auto-generazione. Ma come conferma il film prima citato, l’essere umano ha autonomia limitata ed ha bisogno di potersi specchiare nell’altro per trovare se stesso.

VOI PENSATE DI STARE MALE PER COLPA VOSTRA MA IN REALTA’ VI FANNO STARE MALE PER POTERVI CONTROLLARE!

Occorre spostare lo sguardo dalla nostra personale realizzazione e guardarci come realizzati in un progetto più complesso che inserisca il nostro successo come vantaggio anche per gli altri.

Bisogna fare scelte importanti e durature rifiutando la logica dell’usa e getta sia nei piaceri che nel possesso come anche nelle relazioni, anch’esse drogate dal sentore di brevità vista la mancanza di un progetto comune, quest’ultimo possibile solo condividendo una direzione.

Tuttavia, l’assenza di responsabilità che scaturisce dall’essere oggetti numerici sociali e non più personalità distinte che abitano una struttura sociale, non fa altro che aumentare il senso di incertezza e di insicurezza.

Pertanto, l’individuo deve diventare molto più autoriflessivo di quanto non lo fosse nella società fino agli anni 80. Con la perdita di importanza delle tradizioni e dei valori quali; Casa, Patria, Famiglia, Amore, Lavoro Etico e Spiritualità, l’individuo è sottoposto a un continuo processo di autoanalisi per cercare di dare senso, al non senso del vivere come membri di un gigantesco pollaio.

Il compito dell’individuo si presenta molto difficile data l’infinità di modelli di vita esistenti.   Pertanto, crolla la cosiddetta “sicurezza” ovvero il sapersi dare delle spiegazioni convincenti al fine di mantenere la propria identità. Nella società attuale non bisogna essere solo dei bravi attori ma è necessario essere anche dei bravi sceneggiatori per poter scrivere la propria storia.

Zygmund Bauman ha definito la società contemporanea come la società dell’incertezza, proprio quell’incertezza che si è cercato di controllare nell’epoca moderna attraverso una rigida costruzione burocratica. Nell’epoca moderna la società era controllata da strutture centrali la cui funzione era di assicurare la certezza eliminando la casualità e rendendo i comportamenti regolari e prevedibili.

Nell’era della post-modernità la paura dell’incertezza non è più tenuta sotto controllo dalle fabbriche dell’ordine ma deve essere vinta da ogni individuo con le proprie forze. L’insufficienza dei rimedi esterni deve essere compensata da quelli creati dall’individuo stesso. Pertanto, il soggetto ha il compito di autogestirsi e di badare alla propria formazione divenendo il sorvegliante di se stesso.

Bauman ha definito la società di oggi “società liquida” dal momento che i legami sociali sembrano essere diventati sempre più fragili. Viviamo infatti in una dimensione di continua incertezza sia dal punto di vista affettivo che lavorativo. Mentre per le generazioni precedenti vi erano certezze stabili oggi non è più così. Nella società post-moderna è presente un’assenza di punti di riferimento ed inoltre un sempre più dominante individualismo.

Conseguentemente, i sentimenti di appartenenza e di condivisione cedono facilmente il posto alla competitività e alla diffidenza nelle relazioni interpersonali. A causa di questo panorama sociale sono sempre più evidenti nuove forme di malessere, tra cui prenderemo in considerazione l’ansia, la depressione e le nuove dipendenze patologiche.

Per quanto riguarda l’ansia che ne deriva, dobbiamo dire che nella società di oggi sono aumentate notevolmente le patologie di tipo ansioso. Alcuni studi hanno evidenziato che circa un terzo della popolazione ha avuto o avrà nel corso della sua vita un disturbo psichico e i più diffusi sono le patologie di tipo ansioso e quelle di tipo depressivo.

La personalità Conclusioni

Occorre fare attenzione quindi a valutare bene le persone delle quali ci circondiamo, perché esse saranno il cibo del quale il nostro io si ciberà per costruire la propria individualità.

La propria personalità, come abbiamo visto, è qualcosa di molto complesso. Soprattutto la buona notizia è che quindi può essere modificata e costruibile in un modo altro rispetto all’attuale.

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